La nuova mostra, all’interno della rassegna “Arte in Atrio” allestita a Lodi da BPL è stata dedicata all’artista di origine bulgara Andrea Alkin Reggioli, ida tempo impegnato a condurre una ricerca attorno al linguaggio visuale basata sulla decodificazione di spartiti di batteria e all’ interfacciare con altri linguaggi artistici, come la musica e la danza.
“Viaggio nella ricerca” – il titolo dato alla esposizione di via Polenghi Lombardo è in programma fino al prossimo 29 novembre.
Nato a Dobritc, Andrea Alkin Reggioli ha superato da poco i trent’anni, risiede a Casalpusterlengo, dove la sua attività di artista non ha ancora raccolto la meritata attenzione. Ha fatto parte di un gruppo heavy-metal e conseguito il diploma specialistico in arti visive e studi curatoriali, E si è subito distinto per la ricerca di nuove modalità espressive multimediali.
L’atto dell’osservare è fondamentale alla sua ricerca. E’, infatti, l’osservazione analitica che lo porta a tradurre processi di assimilazione con altre forme artistiche (la musica e la danza) componendo immagini e intrecci di insiemi. Sono le partiture di batteria a catturarlo e destreggiano in processi di espressione. Linee e forme, distanze, orditure, ritmi, intensità grafic alla fine catturano il visitatore con soluzioni personali di palesi potenzialità espressive si scoprono strutturali.
La procedura è una procedura di texture, una costante di energie concettuali e inventive che traducono valori espressivi in immaginazioni.