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MOSTRE: Teodoro Cotugno al Centro dell’Incisione a Milano presentato da Patrizia Foglia

Si inaugura alle 18 di giovedì 27 p.v. al Centro dell’Incisione a Milano una personale del calcografo-acquafortista Teodoro Cotugno.

Il nitore, la pulitezza dei fogli, il modulato chiaroscurale, le tonalità, la qualità e delicatezza degli scavi sulla lastra danno identità alla maestria operativa grafica di Cotugno, alla sua strabiliante manualità facendolo conoscere in Italia per i risultati della sua instancabile vocazione creativa. Un approccio meno tecnico lascia spazio a una interpretazione più orientata ai “contenuti” elaborati dall’artista, all’arricchimento culturale di posizioni naturalistiche, collegate e rese coerenti.

Nella mostra annunciata, l’artista affronta tematicamente la suggestione degli effetti procurati dalle nevicate e dall’imbiancamento del paesaggio nostrano.

Anche se non dichiarato, il tema affrontato da Cotugno colloca le immagini create, lontano da quelle popolari, diffuse da letterati e poeti di successo: lontano da un Gozzano che non esitò a definire la neve “quella cosa monotona infinita” e, solo per citarne alcuni, lontano dal Pasternak del dottor Zivago che non esitò ad attribuire alla neve il compito di “avvolgere la terra di funebri lenzuoli”. Cotugno, da pittore grafico, vede la neve come un precipitare di segni, forme e armonie, favorevoli alla terra e al paesaggio, che procurano vigoria e forza con risultati visivamente piacevoli, vibranti di dolcezza e “colore”.

La mostra, allestita da Gigi Pedroli e dalla moglie Gabriella Cesarico – sempre sulla breccia! – sarà presentata all’inaugurazione da Patrizia Foglia, curatrice delle Civiche Raccolte storiche di Milano e critica d’arte. L’esposizione proseguirà quindi fino all’8 novembre p.v.

Alla storica cascina, per le sue numerose apparizioni e per l’ampiezza della sua produzione ricca di dettagli fondamentali, Cotugno è riconoscibile. Nel rapporto emozionale che i 25 fogli alle pareti restituiscono, il visitatore potrà rintracciare lo sguardo sorprendente dell’autore: uno sguardo insistente, pensante, pronto a affidare alla mano e al segno particolari creati dalla neve o sulla neve e dietro ad essi, oltre alla messa a punto dei più giusti modi di impressione, l’esistenza valorizzante di realtà (ambienti, agglomerati civili, monumenti, reperti storici, chiese). Realtà che a loro volta, sospingono alla contemplazione e sentimento.
Nella nuova uscita Cotugno definisce l’inconfondibile carattere del suo fare arte vivendo la natura. Scelta che basta a confermare la singolarissima definita qualità nelle sue acqueforti e la presenza in esse di ritmi, trame, sintesi, facoltà, libertà narrativa. Non un orientamento neotradizionalista ma l’incontro appassionato tra idea grafica e senso (non personalistico) della realtà a cui l’artista somma il dato devozionale per il paesaggio e la natura, la sua ‘metafisica’, la scoperta lucida del possibile incontro tra paesaggio naturale e poesia serenamente esistenziale.

Aldo Caserini