“Shells and Stones”: Francesco Borsotti nuovo ciclo di segni e simboli. Conchiglie e pietre


Benché le sue presenze a mostre e a esposizioni manchino da tempo (per scelta privata o determinazione istituzionale degli organizzatori), di Francesco Borsotti, pittore casalese si è scritto (almeno noi) ugualmente in molte occasioni, cogliendo motivi e pretesti. Tanto che oggi allargare lo sguardo nuovamente sulla sua pittura ( sia pure quella di più recente compimento) non scoprirebbe novità rispetto quanto precedentemente detto, ma semplicemente variazioni, sperimentazioni, strumentazioni…

Una “lettura” della sua produzione richiederebbe un diverso sforzo al recensore, quello di entrare nel “senso” dei significati ontologici verso l’interiorità, “recuperati” dall’artista a una narrazione attualizzata al tempo presente.

Il ciclo di lavori, a cui è dato titolo “Shells and Stones” non ha riferimento con la composizione del polistrumentista Roger Water. Si incentra sui simboli della conchiglia e dei sassi (o pietre), messi in rapporto a forme geometriche, al senso di equilibrio del tono colore, ai vuoti e ai pieni, alla struttura logica della costruzione e alla piacevolezza estetica.

Conchiglie e pietre hanno una storia singolare, come segno di vita e di resurrezione nella cultura cattolica la conchiglia; come simbolo dell’origine dell’universo il sasso (in quanto la vita sulla terra è nata sopra la roccia e l’elemento esiste dai primordi).

Dietro conchiglie e sassi si nascondono dunque grandi e profondi significati che la contemporaneità ha dimenticato o rimosso e che Borsotti recupera dal patrimonio iconografico religioso e della memoria

Non è qualcosa che nella sua pittura si incontra collocato passivamente, ma un richiamo preciso che nel contesto della narrazione partecipa e arricchisce il contenuto

Segni e simboli infatti conferiscono all’attuale fase della attività borsottiana l’energia concettuale che tiene insieme grafica e colore e permette all’artista di mutare e modulare sperimentando forme interpretative e riferimenti storici attendibili e probanti con risultati espressivi che vengono così sottratti alla replica  delle cose che esistono

In pittura Borsotti ricalca una sorta di viaggio intellettuale e interiore che non ricopia però lo svolgimento canonico dell’autobiografia nelle sue tipiche scansioni evolutive.

Una volta abbandonate le suggestioni e i ricordi del mondo familiare l’artista casalese ha spostato la ricerca a un linguaggio disseminato di segni e simboli e collage, in un tessuto omogeneo improntato a una terminazione dove le idee stimolano considerazioni meno distratte e superficiali di tanta arte corrente oggi sul territorio.

Aldo Caserini

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