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55 BIENNALE INTERNAZIONALE D’ARTE DI VENEZIA CREAZIONE, DE-CREAZIONE, RI-CREAZIONE

Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura della Santa Sede

Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura della Santa Sede

Un padiglione realizzato con criteri di grande sobrietà, con una progettazione e un allestimento sottomessi a grande parsimonia ( totalmente a carico di sponsor privati) non cambia di sicuro l’immagine di una esposizione internazionale d’arte. Venezia è quella che è, coi tratti principali nella mondanità, nel business e nella spettacolarizzazione.
Con questa rappresentazione, il padiglione della Santa Sede alla Biennale, ispirato al racconto biblico della Genesi, costituisce invece  già per se qualcosa  controcorrente, una importante e coraggiosa scelta  alla luce delle possibilità che esso apre ad una incentivazione del dialogo con la cultura contemporanea.
Il tema scelto per questa prima partecipazione della Santa Sede alla Biennale di Venezia è fondamentale per la cultura e la tradizione della Chiesa, oltre che essere fonte delle moltissime opere che hanno segnato col racconto della Genesi la storia dell’arte. La sua scelta è centrata a creare occasioni di dialogo con un contesto ampio e diversificato.
La linea tematica trova un immediato riscontro in apertura di Padiglione nella riflessione del romano Tano Festa, autore di tre dipinti di tecniche diverse: una basata sulla figura di Adamo e la scena della Creazione, una basata sulla figura del serpente nella scena del Peccato Originale e una terza riferita al solo volto di Adamo.
L’argomento ha poi sviluppo negli interventi di Lawrence Carroll, Micol Forti e Studio Azzurro. Accettando di misurarsi col tema (“In principio…”) essi hanno mostrato consapevolezza anche dei rischi (di traduzione artistica) rappresentati dai nuclei tematici loro affidati dal Card. Gianfranco Ravasi.
La Creazione, viene affrontata da Studio Azzurro, formazione costituita dal fotografo milanese Fabio Cirifino, dal documentarista e “consumato” videoambientale riminese Paolo Rosa e dall’esperto in comunicazione visiva parmense Leonardo Sangiorgi.
Il gruppo, attivo da almeno una trentina d’anni alla “Fabbrica del Vapore”  in via Procaccini a Milano, ha risolto la sfida con una videoinstallazione interattiva (530 x 1110 x 1110 cm), di grande suggestione. L’ allestimento stimola il fruitore attraverso il movimento sensoriale e intellettivo.
La De-Creazione – intendendo con ciò la scelta dell’uomo di contrapporsi al progetto originario di Dio, attraverso forme di distruzione etica e materiale – trova invece riscontro nelle 18 stampe  (alcune panoramiche) del ceco Josef Koudelka. Il suo “racconto” in b/n pone praticamente in evidenza con incisività ed espressione la disarmonia provocata dalla “disumanità dell’uomo”. Nell’opera di Koundelka convergono questioni assolutamente attuali.
La Ri-Creazione o Nuova Umanità è il capitolo affrontato dall’australiano Lawrence Carroll. Carroll è artista che nella sua arte “poverista” si è mosso tra epifanie e viaggi temerari. In questa occasione conferma grande capacità nel ridar vita a materiali di recupero  che inducono a pensare a un processo di ripensamento e rigenerazione.

 

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