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Panorama artistico lodigiano: MAURIZIO FUSARI, l’immersione di ori, argenti e metalli nel mondo dell’arte

Le vite di orafi-cesellatori eccellenti quali i Fusari – dall’ “orgoglioso” (del proprio lavoro) Giuseppe, il capostipite, al tranquillo e compiaciuto Maurizio suo figlio che dall’inizio del nuovo secolo conduce l’atelier di Graffignana -, oltre ai risultati d’impresa (notevoli per qualità, continuità e quantità) –  costituiscono un colloquio di cultura e progressione, di estetica ed etica, secondo la formula cara a questi “maestri” artigiani-artisti che dai colli banini hanno arricchito di tasselli, meglio, di capitoli, la collaborazione con scultori italiani, anche di fama mondiale.
Tra i “distratti” lodigiani ci corre l’obbligo di citare le istituzioni (gli enti locali, le fondazioni bancarie, le organizzazioni culturali, l’informazione sbadata) alle quali ci par legittimo chiedere di marcare il proprio interesse organizzativo anche con le forme meno pubblicizzate d’arte, di far conoscere l’evoluzione artistica di Maurizio Fusari, un vero interprete di dettagli (linguistici, visivi, creativi) e autore di risultati di precisione meticolosa e di creatività in senso non decorativo.

Una decina di anni fa a Lodi venne curato da CNA un Repertorio di artigiani-artisti lodigiani per conto di Regione Lombardia, al quale prestammo collaborazione giornalistica. Aiutò a dare luce a questa famiglia di “modellatori” e autentici protagonisti (in chiave contemporanea) del  cesellare, arte che fu praticata dai grandissimi Giberti, Pollaiolo,  Cellini e che Maurizio Fusari ha ripreso in chiave modernista ( ultimamente ha realizzato una serie di interessanti Paesaggi lunari) procurando prestigio a un Lodigiano come sempre distratto da non avergli ancora riservato attenzione al di la delle parole.
In momenti difficili come gli attuali, la passione per l’esercizio artistico, può dare senso di concretezza all’artigianato artistico, dove, notoriamente, non tutto è mai stato perfetto, soprattutto con gli avanzamenti tecnologici, che nei decenni trascorsi hanno diffuso produzioni seriali e fatto smarrire  l’importanza della qualità e delle distinzioni estetiche.
Nell’abc di molti, oggi, sembra stia ritornando d’attualità definizioni quali “artigianato artistico”,  in passato marginalizzate dalla complicata ragnatela tra mondo dell’arte, mondo della moda, fabbricanti e venditori di monili e ornamenti preziosi. Ora si torna a fare appello a quelle “nicchie” di sopravissuti che per loro intrinseca natura possono ridare immagine e contenuto, fiducia e certezze a certe realizzazioni. Una di queste “nicchie” è senz’altro rappresentata dagli oggetti in metalli preziosi creati dalla A.O.G.. Dal 1999 la titolarietà del laboratorio è passata al figlio d’arte Maurizio, rivelatosi immediatamente un vero autentico creativo, artista di modelli di alta qualità e visione. Oggi egli è conosciuto e affermato in Italia e nel Mondo, più di quanto non lo sia nell’Alaudense: suoi lavori sono stati esposti al Museo Guggenheim di New York e al Parlamento Europeo) e l’autore è diffusamente stimato per le sue doti operative e la capacità di conferire impronta personale  ai modelli su disegni di artisti, e, spesso, su qualche semplice indicazione delle “firme” famose che a lui ricorrono.
La validità di Fusari figlio si è sempre manifestata con evoluta bravura. Fatta di maestria, padronanza strumentale, esperienza, originalità e fantasia, da imprimere alla propria produzione connotazioni di artisticità.
Oggi la sua maestria e le sue capacità sono  diffusamente identificate riconoscendo all’artista orafo lodigiano conoscenza, storia, sensibilità e abilità manuale, insieme a una consapevolezza: che un artigianato artistico limitato alla pura imitazione e riproposizione non può procurare appagamenti durevoli.
In oreficeria non c’è un percorso facile. Già lo spiegava, con molta chiarezza, il Vasari nelle sue “Vite”: al cesellatore gioielliere chiedeva impegno assoluto, attenzione in ogni procedura, analisi di ogni risultato, padronanza assoluta degli strumenti e conoscenza perfetta dei materiali. A fianco del padre e di Giò Pomodoro, Maurizio ha intrapreso l’arte del cesellare in oreficeria ed oggi ha il vanto d’essere una delle figure chiave e di riferimento dell’arte orafa lombarda e italiana. La personalità d’artista  ha caratteristiche di distinzione: una manualità eccellente e il piuttosto “povero” contenuto di tecnologie, nel senso ch’ egli usa strumentazioni e metodi tradizionali, lavora al banco come facevano i grandi maestri del passato.

Maurizio Fusari  ha collaborato e collabora con nomi prestigiosi dell’arte italiana, tra questi, oltre col già detto Giò Pomodoro, Salvatore Fiume, Aligi Sassu, Eugenio Carmi, Pietro Consagra eccetera che, in vita, gli hanno affidato la realizzazione di loro progetti artistici.
E’ difficile fare sintesi (giornalistica)  di tutte le tecniche di lavorazione in cui  l’artista lodigiano eccelle: assemblaggio, prerifinitura, rifinitura, saldatura, incassatura, smaltatura, cesellatura, pulitura… Non basterebbe neppure, dal momento che la sua bravura ha sempre una vicinanza straordinaria con le doti dell’artista. Maurizio Fusari contempera e riassume fermenti di idee. simboli trasformati, il concreto e l’astratto, l’intuizione e la logica, la formula e il cromatismo eccetera.

Modellare metalli preziosi , è solo una parola. Si fa presto a dirla. E’ come a dire scolpire, incidere, dipingere. Ma cosa significa rappresentare quanto è in un  disegno, lavorare fino a ottenere l’oggetto illustrato è procedura varia e complessa. Dietro, c’è tutto il resto (e non è poco). Tra quello che rimane ci sono i requisiti che distinguono il bravo artigiano “specializzato”, che si ferma alla realizzazione, al campione e alle schede tecniche, e l’artiere, l’artigiano-artista, che sa aggiungere alle competenze tecniche e strumentali, l’orientamento estetico, aggiunge riconoscibilità artistica, di stile e di gusto al risultato finale.
Oggi Maurizio Fusari  realizza e firma gioielli e sculture tutte sue : “Era inevitabile che arrivassi a dire la mia…”, dice. Nel suo curriculum figurano esposizioni a Strasburgo,  New York,  Monte Carlo, Dubai, Istanbul, al Museo del Diamante di Anversa.  Attualmente collabora con la Galleria Luca Sforzini Arte di Casteggio.
Aldo Caserini

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