Archivi tag: Alberico Gnocchi

Alberico Gnocchi, “L’Arte e il Torchio” al Museo della Stampa di Soncino

gnocchiDa anni ormai Alberico Gnocchi, lodigiano puro sangue (“maddalenino”), ha lasciato la città natale dove, frequentando tre pittori locali suoi coetanei, Maffi, Vanelli e Volpi, ha contratto l’affezione dell’arte. Trasferito a Opera non ha però mai scordato le proprie radici, e, dopo aver frequentato i Corsi di Tecniche Pittoriche e quelli di nudo e di incisione al C.E.P di Milano, lo si è visto alla Oldrado da Ponte, alle edizioni del Premio Coop, con una personale all’Aquilone presentato da Pier Antonio Manca, e nel 2014 al Concorso di Xilografia voluto da Domenico Bardelli per il Rotary Club Alto Lodigiano. In diverse occasioni, dagli anni ’90 (che possiamo definire del suo vero decollo artistico come calcografo)- si è fatto notare all’interno di iniziative sudmilanesi: a Cascina Roma a San Donato, a Melegnano, Peschiera Borromeo, Paullo. Come incisore Gnocchi è entrato nel 2011 in selezione finale alla X Biennale d’Arte di Acqui Terme con la maniera nera “Il caffé di Beppe” (Fenoglio). Con lo stampatore Cesare Linati ha poi realizzato una raccolta di fogli 150 x100 dedicati ai temi della terra e della vita contadina (nella serie si distinguono La mondina e Eccole piegate e curvate). Oggi stampa in proprio ma si avvale anche della Stamperia 74\B di Ivan Pengo ed è stretta è l’intesa con Moreno Chiodini docente della Scuola Superiore del Castello di Milano. L’artista lodigiano ha realizzato alcune centinaia di matrici, scegliendo le tecniche dell’acquaforte, acquatinta, bulino, maniera nera e xilografi ed ha tenuto una trentina di personali e partecipato ad alcune centinaia di collettive. Gnocchi è tra i non molti incisori italiani che ancora coltivano la maniera nera: tecnica che inverte il processo creativo consueto del pittore-incisore il quale normalmente procede nel suo lavoro aggiungendo segno a segno, tono a tono, mentre in questa tecnica toglie il nero di fondo consentito dalla lastra granita procedendo attraverso l’infinita gamma dei grigi sino al bianco, utilizzando due strumenti almeno, il brunitoio e, per le campiture grandi il raschietto.
Il 27 settembre p.v. l’acquafortista parteciperà alla Biennale L’arte e il Torchio che si tiene a Cremona, ma che si svolge in due sezioni, una a Cremona appunto e l’altra a Soncino. L’artista sarà presente alla sezione di Soncino dove al Museo della Stampa andrà di scena la rassegna Nutrire il Corpo, nutrire la Mente una significativa raccolta di circa 120 opere di ex libris e grafica di autori italiani e stranieri ispirati al tema di Expo 2015.
Con lui si confronteranno gli incisori italiani Marianna Antonacci, Eva Aulmann (D/I), Nino Baudino, Mario Benedetto, Alessandro Berra, Maurizio Boiani, Margherita Bongiovanni,Giorgio Bordin, Milvia Bortoluzzi,Maria Rosanna Cafolla, Ezio Camorani, Luigi Casalino, Paolo Ciaccheri, Fausto Clericuzio, Renato Coccia, Maria Corte, Emilio Corti, Stefano Cristiano, Cristina Croce, Danila Denti, Vladimiro Elvieri, Gianni Favaro, Federica Fiorenzani,, – Erica Forneris, Edoardo Luigi Fontana,Annacarla Fragnito,Paola Ginepri,Paola Giordano, Paolo Graziani, Calisto Gritti, Gianna Gualandi ,Celeste Guidi, Luca Impinto, Benito Jacovitti, Lanfranco Lanari, Stefano Mammoliti, Raffaello Margheri, Maurizia Marini, Silvana Martignoni,Valerio Mezzetti, Fiorella Mori Lehemuis, Ivo Mosele, Luciana Nespeca, Maria Antonietta Onida,Nicola Ottria, Anna Ottani, Beatrice Palazzetti, Roberta Pancera, Anna Pareschi. Maria Rosaria Perrella, Giancarlo Pozzi, Maria Regazzoni, Giorgio Rovelli, Silvia Sala, Angelo Sampietro, Gabriella Santarelli, Maurizio Sicchiero, Marisa Simoni, Laura Stor, Michele Stragliati, Piero Tacconi, Maria Maddalena Tuccelli, Enrico Vannuccini, Vanda Velluti, e naturalmente gli stranieri.

Nutrire il corpo, nutrire la mente: Museo della Stampa, via Lanfranco 6, Inaugurazione 27 settembre, ore 11. Orari: dal martedì al venerdì 10-12; sabato e domenica 10-12,30 / 15-19; lunedì chiuso.

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , , , , ,

DEDICATO ALLA XILOGRAFIA IL N.96 DI”GRAFICA D’ARTE”

La copertina di "grafica d'arte" dedicata alla silografia

La copertina di “grafica d’arte” dedicata alla silografia

 Il n.96 di grafica d’arte, la rivista dell’incisione antica e moderna e storia del disegno fondata e diretta da Paolo Bellini, pubblicata dalla Edi.Art e inserita in B.H.A (Bibliographay of the History of Art) è interamente dedicato alla silografia italiana del XIX secolo con fitti contributi di specialisti: Giuliano Basilico ( Thomas Bewick e l’incisione su legno di testa), Daniele Vasta (Le riviste illustrate italiane del XIX secolo), Francesca Mariano (La silografia italiana nel periodo dell’Ottocento: storia, tecnica e protagonisti), Barbara Germani (Ernesto Mancastroppa ), Francesco Parisi (L’illustrazione sul legno di testa, dal bel taglio alla silografia originale ), Matteo Chiarelli ( Le”gemme d’Arti Italiane”), Alberto Milano ( Giovanni Antonio Meda: Un “incisore in legno ed in qualsivoglia metallo” ), Giovani donne nelle xilografie del XIX secolo. Alle varietà delle proposte, non avrebbe stonato l’aggiunta di una scheda per ricordare Clelia Alberici e Giorgio Lise, per molti anni direttrice e conservatore della Civica Raccolta delle Stampe Bertarelli, raccoglitore e autore di importanti cataloghi sulle stampe popolari lombarde ed anche Luigi Servolini, grande studioso di storia dell’incisione e fondatore a Carpi del primo museo italiano della xilografia, citati in ogni caso nelle ricche note  che accompagnano i singoli saggi .
La silografia o xilografia o xilo  rispetto alle altre procedure grafiche presenta indizi tecnici caratteristici: la pressione, lo spessore dell’inchiostro, le micro sbavature, le irregolarità naturali del legno, tarlo, fenditure, nodi, venatura che a volte sono utilizzati dagli artisti come elementi espressivi. Non sempre, anzi ormai molto facilmente, tutte cose che non si ritrovano nelle xilo di autori recenti. All’uso faticoso del legno essi hanno sostituito materiali alternativi, come il linoleum (più facile da lavorare perché senza venature), PVC, plexiglas, sughero, compensato, gesso, eccetera.
A seconda delle procedure si ottengono risultato di diversa forza e caratteristiche, tali da suggerire l’esplicitazione della “fisicità” del materiale utilizzato. Per dirla con Dino Formaggio (Fenomenologia della tecnica artistica), nella “pienezza multilaterale della loro implicita funzionalità artistica” i materiali contribuiscono alla sapidità e gustosità del risultato artistica. Anche se poi sono sempre l’invenzione e la creatività a procurare l’apprezzamento pubblico, al di là della classificazione tecnica.

Il numero 96  di “grafica d’arte” è completato da una ricca sezione di recensioni dei seguenti volumi: P.Bellini, L’opera incisa di Giovanni Francesco Grimaldi (a c. di Daniela Vasta); B.Barnes, Michelangelo in Print (di Giorgia Marini), T.Ketelsen – O. Halin – P.Kuhlmann – Hodich, Gli olandesi a Dresda: metodologia per lo studio del disegno nordico del Cinquecento ( di Willem te Slaa e Giorgio Marini); Z.Zavoli , La raccolta di stampe Angelo Davoli ( di Chiara Panizzi) C. Morganti (a c.) Henry de Groux (di Stefani Allegrati); S. Aloisi – E. Boreau (a c.), Henry de Groux – Le Visage de la Victoire (di Benedetta Spadaccini); F. Parisi, Carlo Romagnoli. Gli anni della scuola libera del nudo (di Giorgio Marini); Premio Acqui, Biennale internazionale per l’Incisione (di Francesca Mariano); M. Fiori – M. Dall’Acqua (a c.) Annuario 2013 Associazione Liberi Incisori Bologna (di Carol Morganti).

Contrassegnato da tag , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,